Symphorosa
Periodico di informazione pastorale della parrocchia di San Chirico Raparo.
Refenti
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- Dicembre 2021
don Nicola Modarelli
Una persona ha bisogno, nel succedersi dei giorni, di piccole e grandi speranze: essere corrisposto nell’amore, ricevere un riconoscimento professionale, aver successo in una impresa, guarire da una malattia, risolvere positivamente una crisi. Queste aspirazioni alla felicità, questi desideri di crescita, queste attese di miglioramento sono i motori che spingono la vita, la tengono in cammino, la muovono in avanti. Ogni volta che noi spendiamo energie nel lavoro, attiviamo il pensiero nello studio o coinvolgiamo gli affetti in una relazione, mettiamo in campo dosi di speranza che sono in grado di mobilitare la nostra routine, giustificare i nostri impegni, portarci a fare anche gesti eroici.
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- Dicembre 2021
di Marietta Di Serio
Ieri e stata una giornata per me particolarmente difficile, mi ero già svegliata con il cuore appesantito, la mia mente era entrata in un corto circuito di pensieri negativi. Tutto il giorno mi hanno fatto compagnia la paura per il futuro, la preoccupazione per le fatiche del presente e, non da ultimo, un misto di nostalgia per il tempo passato. Ero insomma ostaggio di una tristezza diabolica, mi sentivo sola.
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- Dicembre 2021
di Marietta Di Serio
Cristo nasce nella nostra povertà.
L'Onnipotente ha un Figlio. Questo figlio è un bambino debole, povero e profugo. È improbabile che possa compiere quello per cui è venuto al mondo. Eppure “imprevedibilmente" ce la fa.
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- Dicembre 2021
di Francesca Caputo
“U baculë, a canbana, u nvirrë-nvirrë, a murra, a mazzë_e pivuzë, u cierchië, u castëllettë a nucë, a scianchëtella, iunnàra, tricsë, cavallë e cavallettë … erënë chissë, senza rici ll_atë, lë iuèchë ca faciemë ra uagnunë […] Lë iucariellë nnë lë faciemë nuië: già, nun së në vënniènë a lë pute(g)ë, ma soldë, tannë, nun së në vëriènë ca_a_Capurannë e a Sanda Zëmbaròsa […] Ma u meglië iuechë nuestë erëtë a bbuttunë, a battëmurë, a tuecchë o ccu lu zullë, ma chi ci iè ppë suttë erëtë zì Titta ccu lë gicchë ra_caccia e lë ippùnë.”
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