don Nicola Modarelli

“ E il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.
Questa frase riassume che la notte di Natale è destinata a cambiare la storia. Con l’incarnazione, il Figlio di Dio si è unito in un certo modo ad ogni uomo, ha agito con la volontà di uomo, ha amato con cuore di uomo. Nascendo da Maria Vergine, Egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorchè nel peccato.

Il verbo si fece carne; si è sottomesso ad una precisa dinamica familiare che ha conosciuto anch’essa lo smarrimento e l’incomprensione.
Ha fatto suo il silenzio e il nascondimento di un comunissimo villaggio di Galilea assaporando gli umori e i dissapori di una comunità. Ha avuto bisogno di amici, di uomini e donne con cui confidarsi e presso la cui casa rifugiarsi.
Ha sperimentato come gli uomini fanno in fretta ad entusiasmarsi e a dimenticare ciò che avevano promesso con entusiasmo.
Ha conosciuto l’amaro calice del rinnegamento di chi Egli stesso aveva annoverato tra i suoi amici stretti. Questo l’annuncio antico e sempre nuovo che abbiamo cominciato a contemplare in avvento e che si realizza ancora in mezzo a noi. Natale è l’occasione per rispecchiarci nella Santa Famiglia e Imitarla.
Andiamo alla capanna, uniti, in silenzio e riviviamo questo mistero: oggi è nato il Salvatore.
Questo sia il nostro augurio per questo Natale: rivivere con lo stesso stupore con cui lo hanno vissuto coloro che hanno incontrato per primi il Signore, gioire per il grande dono di salvezza e affidarci a Lui con tutto il nostro cuore e testimoniarlo con gioia.
Con questo numero iniziamo di nuovo a pubblicare il giornalino parrocchiale “Synpherusa”, nato da un idea di don Antonio Caputo, sospeso da alcuni anni. È un’iniziativa che permette di far conoscere l’attività della parrocchia, ma soprattutto contribuire a creare una maggiore comunione e un confronto culturale attraverso il contributo che tutti possiamo dare.
Auguri.