Come consuetudine, nel periodo che precede il Santo Natale o la Pasqua di resurrezione, siamo soliti fare con i ragazzi che si preparano a ricevere i Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana una pesca di beneficenza da indirizzare poi per le varie esigenze caritative. E’ un gesto importante per i nostri ragazzi che iniziano a prendere coscienza che con il nostro superfluo diventa necessario per tanti meno fortunati di noi. Quest’anno insieme ai collaboratori parrocchiali abbiamo deciso di devolvere il ricavato in Africa e precisamente in Kenia dove una nostra parrocchiana, Clelia, opera svolgendo il servizio civile.
Un’ esperienza sicuramente forte che ha portato Clelia a toccare con mano la povertà vera, fatta di persone che non hanno nemmeno l’essenziale. Un’esperienza che sicuramente gli ha dato tanto e gli sta dando tantissimo. Lodo il suo coraggio per la scelta che deve essere di sprone per ognuno di noi a prendere coscienza del mondo che ci circonda, delle persone che incontriamo e che possono essere il nostro prossimo. E’ un esperienza che deve portarci a scrollare di dosso il nostro egoismo e a gioire per il bene procurato all’altro.
Facciamo nostra la parabola del buon Samaritano che vedendo il malcapitato non esita minimamente ad offrire il suo aiuto, a farsi compagno di viaggio nella sofferenza.
Ringrazio i ragazzi, le famiglie e la catechista per il tempo donato in questa iniziativa, la generosità del popolo di San Chirico Raparo e ringrazio Clelia che attraverso la sua missione rende più vicina la nostra comunità al continente africano e viceversa.
il Rettore
don Nicola Modarelli
«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti».
E quanto sia vero, l'ho capito durante il Natale "appena" trascorso; lontano da casa, dalla mia famiglia, dagli amici, dalle "mie persone". Un paese, il mio, paese, capace di farmi arrivare tutto il suo amore, l'affetto, il sostegno fin qui, facendomi sentire meno sola, a km di distanza, in Africa, dove sto vivendo una delle esperienze più intense e difficili della mia vita. Un'esperienza ricca di emozioni e travolgente: della curiosità della gente che mi ferma per strada, di quelli che urlano "Ehi Mzungu! (bianco/straniero)"; della premura delle signore dove faccio la spesa; dell'incontenibile energia e dell'affetto dei bambini e degli adolescenti, e non per ultimo di quello dei direttori dei due centri in cui presto servizio, Mama Sally e Dad George. Un'esperienza, però, fatta anche di momenti duri, difficili, di sacrifici e frustrazione, consapevole del fatto che io, da sola, non potrò mai cambiare questo mondo. E forse è poi giusto non cambiarlo, ma cercare, nel mio piccolo, di rendermi utile per il loro bene, per il loro futuro e per la loro felicità. Fosse anche per un solo momento.
E se posso vivere tutto questo è sicuramente grazie a tutti gli insegnamenti che la mia famiglia mi ha trasmesso, all'amore che mi ha sempre donato, senza mai chiedere niente in cambio. Ma è anche grazie al supporto e al pensiero che ognuno di voi ha avuto per me in questi mesi; dimostrandolo con attiva partecipazione nella realizzazione e preparazione dei lavoretti per il mercatino di Natale. E quindi ci tengo a ringraziare, dal profondo del cuore, Don Nicola per la sensibilità e generosità dimostrata nei confronti della realtà che sto vivendo, scegliendo di devolvere il ricavato presso il centro "Progressive Focus Centre" e "Ntimi home of hope children's home". E voglio, poi, ringraziare la catechista Francesca e tutte le mamme che hanno realizzato i lavoretti, e tutta la comunità che ha accolto positivamente l'iniziativa; che alla chiamata del "far del bene" non si tira mai indietro.
Grazie alla somma donata sarà possibile:
-variare e arricchire l'alimentazione integrando frutta e verdura fresca;
-assicurare beni e materiali di prima necessità (medicine/dispostivi sanitari/pannolini)
-acquistare divise e materiale scolastico
Sì, un paese ci vuole. Un paese come il mio, ci vuole per farmi sentire amata, fortunata e grata a questa vita!
L'amore che diamo è l'amore che torna.
Grazie grazie grazie, con sincero affetto
Clelia